Trama
L’episodio inizia con un breve passaggio su Galadriel che, appena tuffatasi dalla barca che l’avrebbe dovuta condurre a Valinor, inizia a nuotare verso ovest sperando di avvicinarsi alla Terra di Mezzo.
Nel frattempo Nori, raggiunta in breve dall’amica Poppy, si avvicina allo sconosciuto caduto dal cielo, constata che nonostante l’assurdità della scena egli è ancora in vita sebbene molto debole e decide quindi di aiutarlo e rifocillarlo, con l’aiuto della riluttante amica.
Un cambio di scena conduce ad Hordern, dove Arondir e Bronwyn trovano il villaggio oramai distrutto dalle fiamme ed i suoi abitanti apparentemente spariti nel nulla; l’elfo si rende conto che la distruzione è giunta da un tunnel sotterraneo, il quale non può essere stato provocato da una catastrofe naturale ma scavato da qualcuno (o qualcosa) e decide di andare ad indagare seguendo il tunnel, mentre Bronwyn torna al proprio villaggio con lo scopo di avvertire tutti del pericolo imminente.
Elrond intanto è giunto ad Eregion, città dei fabbri elfici, dove Celebrimbor lo ragguaglia sull’operazione che sono stati incaricati di svolgere. Si tratta di costruire una grande forgia, destinata alla produzione di potenti oggetti che potrebbero cambiare il destino della Terra di Mezzo, in un tempo molto esiguo, ovvero entro la successiva primavera.
Dal momento che il re Gil-Galad non ha potuto fornire a Celebrimbor la forza lavoro necessaria, ha inviato in sua vece Elrond, il quale propone di stringere un’alleanza con i nani di Khazad-dûm, del cui principe Durin è amico da lungo tempo.
I due elfi giungono alle porte della montagna, dove Elrond si attende di essere accolto con tutti gli onori; in realtà, invece, i nani rifiutano il suo ingresso e l’elfo deve ricorrere ad uno stratagemma, sfidando Durin in una competizione tradizionale dei nani, denominata “Rito del Sigin-tarâg“.
Il rito consiste in una sfida in cui si devono spaccare alcune pietre, il vincitore è semplicemente colui che riuscirà a rimanere in piedi dopo un numero imprecisato di colpi, mentre lo sconfitto crollerà a terra esausto.
Intanto nell’accampamento dei pelopiedi Nori si allontana continuamente per rifocillare lo straniero, notando che costui si è un po’ ripreso ma è ancora parecchio confuso, non ricorda il suo nome, parla a fatica ma sembra essere dotato di notevoli poteri; suo padre Largo, vista la sua assenza, si fa carico di alcuni lavori di fatica che sarebbero spettati alla figlia, con il risultato di rompersi una caviglia e di rischiare di non essere in grado di affrontare l’imminente migrazione del gruppo.
In mare, quando è oramai vicina ad essere esausta, Galadriel si imbatte in una zattera con alcuni sopravvissuti, appartenenti ad una nave che è stata attaccata da una enorme creatura da loro chiamata “il verme”. Il gruppo si mostra diffidente nei confronti dell’elfa e non sembra essere molto propenso ad aiutarla; durante la discussione che ne consegue la creatura attacca nuovamente e distrugge ulteriormente la zattera, uccidendone tutti i componenti tranne Galadriel ed un misterioso umano, Halbrand, che salva l’elfa accogliendola in ciò che rimane dell’imbarcazione, allontanandosi poi dal mostro marino.
Nel frattempo a Khazad-dûm la sfida volge in favore di Durin, con Elrond che si dichiara sconfitto e pronto ad abbandonare la montagna, chiedendo soltanto di essere accompagnato all’uscita dal principe nanico.
In realtà si tratta di un espediente dell’elfo, che durante il tragitto trova il tempo per restare da solo con il suo vecchio amico e tenta di capire i motivi sottostanti l’ostilità del nano. Durin è molto offeso dal comportamento di Elrond, che non si è fatto vedere per 20 anni, un tempo molto breve per un elfo ma piuttosto lungo per lui, che nel frattempo si è sposato ed ha avuto due figli, con l’amico completamente assente da questi eventi.
Elrond coglie l’occasione e dichiara di doversi scusare con la famiglia di Durin che così l’accompagna nella sua casa, dove però la moglie Disa si comporta molto affettuosamente con l’elfo, invitandolo a rimanere a cena.
Durante la serata la posizione di Durin si ammorbidisce ed alla fine il nano si dichiara disposto ad ascoltare la proposta che gli reca il suo amico.
Sulla zattera Halbrand e Galadriel discutono animatamente del proprio passato, entrambi convinti che l’altro sia qualcosa di più di ciò che afferma di essere. In particolare l’elfa nota un sigillo al collo dell’uomo, ed è convinta che si tratti di qualcosa di importante relativo alla sua stirpe d’appartenenza. Halbrand spiega come il suo nemico siano gli orchi, che lo hanno cacciato dalla sua terra d’origine, le Terre del Sud, mentre Galadriel lo invita ad accompagnarla nell’ultimo luogo dove ha incontrato tali orchi, per poter riprendere la sua caccia al nemico.
La discussione viene interrotta dal sopraggiungere di una tempesta, che minaccia i due sopravvissuti.
Bronwyn raggiunge la taverna del villaggio spiegando cosa ha visto ad Hordern, ma i suoi avvertimenti non vengono ascoltati dagli altri uomini, che minimizzano il pericolo. La donna si reca quindi nella propria abitazione, dove suo figlio Theo è stato attaccato da un orco che, analogamente a quanto successo nell’altro insediamento, è giunto dal sottosuolo scavando un tunnel. Dopo una accesa battaglia i due riescono ad uccidere la creatura, e Bronwyn porta alla taverna la testa dell’orco ucciso, cosa che riesce a spaventare gli altri abitanti e ad indurli a partire verso la torre di Ostirith, abbandonata in precedenza dagli elfi e considerata luogo più sicuro per difendersi dalla minaccia incombente.
Nel frattempo Arondir esplora in profondità il tunnel, oltrepassando un passaggio subacqueo ma venendo quindi catturato da alcuni orchi, mentre a Khazad-dûm Durin ha un colloquio con suo padre, il re Durin III, che lo mette in guardia sulle possibili intenzioni non benevole di Elrond. Sullo sfondo si intravede uno scrigno, che cela un segreto del quale i due nani sono molto gelosi.
All’accampamento dei pelopiedi Nori si reca assieme a Poppy dallo straniero, per informarlo della loro imminente migrazione; quest’ultimo utilizza le lucciole (comunicando con gli insetti utilizzando uno strano linguaggio) contenute nella lanterna di una delle ragazze, per mostrare loro una misteriosa costellazione, che evidentemente intende trovare. Mentre Nori afferma di non conoscere quelle stelle, ma di sapere dove poter reperire informazioni, lo straniero crolla a terra stremato per lo sforzo profuso per l’incantesimo sulle lucciole, ed esse stesse muoiono a causa di quella magia.
L’episodio si conclude con Halbrand e Galadriel che affrontano la tempesta aiutandosi l’un l’altra, con l’uomo che salva la vita dell’elfa che era caduta dalla zattera legata ad una corda e stava affondando. Successivamente, una volta calmatesi le acque, i due semisvenuti su ciò che resta della zattera vengono infine tratti in salvo da una misteriosa nave, sul cui ponte Galadriel riesce a mala pena ad intravedere una figura ammantata.